Dal 1° Luglio 2022 è scattato l’obbligo di fatturazione elettronica per le partite IVA in regime forfettario. In seguito alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del D.L. n. 36/2022, difatti, la platea delle imprese per cui sussiste l’obbligo di fatturazione elettronica si è allargato anche a chi opera in regime forfettario o in regime di vantaggio e ai soggetti che applicano il regime fiscale agevolato 398/91.
Sono esonerati per il 2022 solamente i professionisti che hanno aperto la partita IVA dopo il 1° Gennaio 2022 e quelli che hanno presentato per lo stesso anno ricavi inferiori a 25.000 euro: per questi l’obbligo diventerà effettivo a partire dal 1 gennaio 2024.
Questo determina anche nuove sanzioni per il regime forfettario: infatti dal 1° luglio bisognerà adeguarsi alla normativa che regola l’emissione e la conservazione delle fatture elettroniche, e si diventa passibili delle sanzioni amministrative previste dalla Legge.
Regime forfettario, rischio sanzioni per la fattura elettronica dal 2022
L'estensione dell’obbligo di fatturazione elettronica ai forfettari e a chi opera in regime di vantaggio fa sì che la maggior parte delle partite iva che operano in Italia diventi soggetta a nuove regole, e di conseguenza a sanzioni.
Per il momento sono ancora esclusi circa 800.000 soggetti, tra nuove attività e lavoratori autonomi e microimprese in regime forfettario che hanno fatturato meno di 25.000 euro nel 2021. Si aggiungono a questi oltre 2 milioni di partite iva forfettarie che erogano prestazioni sanitarie nei confronti di persone fisiche, per le quali c'è il divieto di fatturazione elettronica fino al 31 dicembre 2022.
Per quanto riguarda tutti gli altri, le sanzioni che possono essere applicate relativamente alla fatturazione elettronica fanno riferimento ai Decreti Legislativi n. 471 e 472 del 1997, che riguardano le violazioni degli obblighi relativi a documentazione, registrazione e individuazione delle operazioni nelle fatture.
Fatture elettroniche: le possibili violazioni
Questi gli errori che possono portare all’applicazione di una sanzione amministrativa:
- fatturazione o registrazione omessa, tardiva o con errori;
- errore nell’individuazione della natura delle operazioni nella fatturazione (o registrazione) di importi esenti, non imponibili o non soggetti a iva;
- violazioni senza conseguenze sul calcolo dell’iva;
- violazioni formali.
Per le violazioni solo formali non sono previste multe, invece per gli altri tipi di violazione la legge stabilisce delle sanzioni specifiche, che dipendono dall’entità dei corrispettivi non fatturati o registrati.
Fatture elettroniche: multe e importi
Tra i casi più frequenti che possono capitare ci sono quelli riguardanti l’invio tardivo della fattura elettronica e la presenza di errori fiscalmente rilevanti all’interno del documento.
Se vengono commesse violazioni per una fattura omessa, inviata in ritardo o con errori, le sanzioni vanno dal 90% al 180% dell’imposta, con importi da un minimo di 500 euro a un massimo di 2.000 euro. Nel caso in cui invece la violazione non comporti conseguenze sul calcolo dell’iva, la multa può andare dai 250 ai 2.000 euro.
Inoltre, per le violazioni in materia di fatturazione per importi esenti, non imponibili, non soggetti a iva o per le operazioni di reverse charge, le sanzioni vanno dal 5% al 10% dei corrispettivi, e partono da un minimo di 500 euro.
Invio tardivo della fattura elettronica: sanzioni previste
In base all’articolo 21 del Dpr 633/72, una fattura si considera emessa nel momento della sua "consegna, spedizione, trasmissione o messa a disposizione del cessionario o committente".
Nel passaggio dalla fatturazione tradizionale a quella elettronica, la differenza è che l’emissione della fattura coincide non con la consegna al cliente, ma con la trasmissione al Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate, che poi la inoltra al destinatario finale.
Un passaggio che implica l’obbligo di seguire delle tempistiche precise per l’invio delle fatture, in particolare:
- le fatture elettroniche immediate vanno emesse entro il termine di 12 giorni dall’effettuazione dell’operazione (Decreto Legge 34/2019);
- le fatture elettroniche differite possono essere emesse fino al giorno 15 del mese successivo a quello dell'operazione.
Queste ultime riguardano solamente la cessione di beni la cui consegna risulta da un DDT o documento analogo e le prestazioni effettuate nello stesso mese nei confronti di uno stesso committente. Come chiarito dalla circolare 14/E/2019 dell’Agenzia delle Entrate, si può emettere una fattura elettronica differita in uno qualsiasi dei giorni tra il 1 e il 15 del mese successivo all’operazione. Una volta superati questi termini, si incorre nella sanzione per ritardato invio della fatturazione elettronica, per gli importi indicati sopra.
Invio tardivo della fattura elettronica: quando scattano le sanzioni?
Parallelamente all’estensione dell’obbligo di fattura elettronica per i forfettari, il D.L. n. 36/2022 prevede un periodo di moratoria delle sanzioni. Le multe per fatturazione elettronica tardiva non saranno applicate per tutto il terzo trimestre 2022, dunque fino al 30 settembre non sono previste sanzioni per chi emette fattura elettronica oltre i 12 giorni, se la fattura viene emessa entro il mese successivo a quello dell’operazione.
Di conseguenza, le sanzioni per fatturazione tardiva saranno pienamente operative dal prossimo 1° ottobre: a partire da quella data la violazione dell’obbligo di fatturazione elettronica diventa a tutti gli effetti punibile in base all’articolo 6 del DL 471/1997.
Errori in fattura elettronica: come evitarli
Al di là della possibilità di invio tardivo, gli errori in fattura elettronica che possono determinare l’applicazione di una sanzione sono diversi, e vanno da quelli formali a quelli più gravi, che riguardano la definizione del tipo di operazione o l’entità di imponibile e tributi.
Nel caso in cui le fatture non siano conformi, è lo stesso Sistema di Interscambio a rilevare gli errori, e scartare la fattura. Ci sono però diversi errori sanzionabili che possono sfuggire agli automatismi del sistema dell’Agenzia delle Entrate, a partire da quelli sull’individuazione dei corretti codici da applicare all’operazione.
Tra le modalità più efficaci per sottrarsi al rischio di commettere errori nella compilazione delle fatture elettroniche c'è quella di servirsi di un software specifico come LegalInvoice GO!, che permette di produrre i propri documenti in un ambiente pre-configurato per la fatturazione RF19 e RF02, cioè per le fatture di forfettari e partite iva in regime di vantaggio.
Accessibile tramite pc, tablet e smartphone, LegalInvoice GO! consente la creazione automatica delle anagrafiche di clienti e fornitori, per non incorrere nei classici errori di compilazione, e si occupa anche della ricezione e della conservazione a norma delle fatture, così come definita dall’art 2220 del Codice Civile.